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giovedì 31 maggio 2007

martedì 29 maggio 2007

Comunicato stampa del Comitato 9 giugno

No Bush-No War Day
Contro la guerra permanente di Bush

Contro l'interventismo militare del governo italiano

Si terrà sabato 9 giugno il corteo convocato a Roma da un'ampia coalizione di reti, associazioni, sindacati di base, centri sociali forze politiche che hanno promosso il "No Bush-No War Day". La manifestazione partirà alle ore 15 da piazza della Repubblica per arrivare fino a piazza Navona. [...]
Sarà una manifestazione partecipata e popolare, pacifica e determinata, fortemente unitaria vista la pluralità di forze e di culture che ha saputo finora raccogliere - già oltre 200 le adesioni - e aperta a ogni tipo di contributo. [...]
Il movimento contro la guerra degli ultimi anni [...] si è sempre trovato unito nel chiedere il ritiro delle truppe italiane dai fronti di guerra, che ha sempre contrastato l'aumento delle spese militari, che recentemente si è stretto attorno a Emergency continuando a chiedere la liberazione di Hanefi. Un movimento solidale con il popolo palestinese e con il suo diritto alla terra dopo quarant'anni di occupazione israeliana. Un movimento che contrasta l'avallo italiano allo scudo missilistico Usa e che il 17 febbraio scorso ha manifestato compatto contro la decisione del governo italiano di autorizzare il raddoppio della base Usa a Vicenza.


Pensare che un movimento che si riconosce contro la guerra "senza se e senza ma", possa separare le responsabilità dell'amministrazione statunitense da quelle del governo del proprio paese, significa consegnarsi a un'idealità antiguerra in grado di riconoscere le responsabilità dell'unilateralismo armato ma muto di fronte alla guerra quando questa diventa multilaterale.
Eppure non fu così al tempo del Kosovo. Del resto, la stessa, recente, scelta del parlamento italiano di dare il via libera, senza nemmeno un voto, al rafforzamento della missione in Afghanistan con l'invio di nuovi armamenti offensivi, dimostra la crucialità delle responsabilità italiane sullo scacchiere della guerra globale.

La piattaforma che indice il corteo del 9 è incentrata su questi temi: per questo è di per sé unitaria perché parla il linguaggio del movimento.

Per queste ragioni la discuteremo nei prossimi giorni, a livello locale e nazionale, con chiunque ci si voglia confrontare seriamente e nel merito.

Organizzeremo assemblee, dibattiti, forum e confronti nel migliore spirito che proviene dall'esperienza dei movimenti di massa di questi anni [...]. Organizzeremo comitati unitari con l'auspicio che restino sui territori anche dopo il 9 giugno per dare sostanza reale al movimento e farlo fuoriuscire dal solo coordinamento di soggettività organizzate.

Manifesteremo in tanti, dunque, contro Bush e le politiche di guerra del governo italiano: invitiamo tutti e tutte a partecipare a questo corteo; altre polemiche non ci interessano.

Altri vogliono manifestare su una piattaforma diversa che non contempli nessuna critica al governo italiano: si tratta di una divergenza che non può essere nascosta vista la sua rilevanza; una divergenza che si manifesta negli obiettivi che perseguiamo: il ritiro immediato dall'Afghanistan, la revoca del Dal Molin, la revoca dello Scudo spaziale, la revoca degli F35, il taglio delle spese militari a favore di quelle sociali [...].

Comitato 9 giugno

[Il comunicato può essere letto in versione integrale ad esempio qui]

Link interessanti:

sabato 26 maggio 2007

Dovere (Sex crimes and Vatican)

Il video è stato oscurato su Google, You Tube, Bispensiero.it e altri, ma è ancora disponibile su:

romalibera;
61comenoi;
Papa Boys?! Ajo'!!!;
ateo;
Libero Video;
la tela di Penelope;

... e sicuramenti non sono finiti.

venerdì 25 maggio 2007

Emergency e porchetta!

Oggi il nostro magnifico collettivo ha messo su un pranzo sociale - come capita un paio di volte l'anno - a base di porchetta, vino e musica, nel piazzale antistante l'edificio vecchio del nostro dipartimento. Studenti e ricercatori hanno spazzolato tutto, come sempre, in tempi brevissimi. Questa volta però l'evento presentava delle novità: la pasta fredda e le insalate, il banchetto di Emergency con possibilità di comprare loro accessori e/o lasciare un'offerta libera maggiorando arbitrariamente ill prezzo di cibo e bevande, l'incontro con un medico dell'associazione da poco rientrato dall'Afghanistan a seguire nel pomeriggio. Bilancio: la pasta, pure se piuttosto tiepida, è andata forte; le offerte sono state laute e di massa; l'incontro-assemblea completamente disertato. Qualche centinaio di persone a mangiare e fare beneficenza, pochissime decine ad ascoltare il medico di Emergency (e tutte fortemente politicizzate). Dico beneficenza perché se lasci i soldi e scappi il tuo gesto non ha altra classificazione.
Come si spiega?
Ogni ipotesi è ben venuta.