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domenica 29 aprile 2007

Temporaneamente

Temporaneamente questo blog sarà utilizzato in modo anomalo.

I post pubblicati non saranno qui stabilmente, ma sosteranno solo per brevi periodi, perché affetti da nomadismo compulsivo.

venerdì 27 aprile 2007

Un comunicato di una certa importanza...

Riporto un comunicato che ho ricevuto via e.mail, riservandomi di commentarlo in un secondo momento per mancanza di tempo

Il dissenso non può essere imbavagliato!

L'articolo 1 per Francesco Brancaccio, detto Copertina. Per un fuorisede come Francesco non è stata cosa facile il rientro a Oriolo, il piccolo paese in provincia di Cosenza dove vivono i suoi genitori e dove lui stesso è ancora residente. Un rientro che ha subito coinciso con la visita casalinga dei carabinieri. Evidentemente una gestazione meticolosa e paziente, una visita da lungo tempo preparata, magari durante il periodo di arresti domiciliari che, proprio l'estate passata, Francesco aveva subito. Poi la mossa del Questore, responsabile della notifica.

La notifica dell'avviso orale, presupposto per le misure di prevenzione (Articolo 1 della legge Scelba del '56, poi modificata da Cossiga nell'88), per Francesco descrive chiaramente lo stato di salute pessimo della democrazia italica. L'ammonimento viene notificato per la quantità di reati accumulati (quali reati, si tratta solo di denunce e processi ancora da aprire!), per le frequentazioni poco raccomandabili (Esc o i collettivi universitari sarebbero una frequantazione deliquenziale, peggio "mafiosa", e poco raccomandabile! ), per decretare l'imposizione di una nuova condotta, di un nuovo stile di vita.

L'uso della legge Scelba è un evidente attacco alle pratiche di conflitto e di democrazia radicale che Francesco, assieme a tant*, condivide nell'università e nella città di Roma. Conflitti che, alla luce del sole, chiedono maggiore giustizia, combattono la precarietà, producono saperi altri. Conflitti costituenti di nuove forme di vita, di socialità autonoma e ricca, di condotte indisponibili alle logiche del mercato e della guerra globale permanente.

Francesco è un studente, un attivista dei centri sociali, un fratello da sempre protagonista delle battaglie che hanno investito in questi anni il tessuto metropolitano romano, ma anche quello europeo!

L'attacco da lui subito è un attacco che colpisce tutti i movimenti, che colpisce le esperienze di lotta all'università , che colpisce i centri sociali.

Per quale motivo proprio adesso, con il governo Prodi e non quello Berlusconi, ripetiamo il governo P R O D I, la Questura di Cosenza abbia dato il via libera ad una simile aberrazione repressiva ci è poco chiaro. Al seguito della contestazione ironica nei confronti del Presidente della Camera Fausto Bertinotti, in merito al protagonismo italiano negli scenari di guerra come quello afghano, si è scagliata su Francesco, gli studenti della Rete per l'Autoformazione e del Coordinamento dei collettivi de La Sapienza, una pesante reazione politica.

Ci auguriamo che non sia stato questo contesto di stigmatizzazione o, più in generale, il tentativo di marginalizzare le pratiche di dissenso ad aver dato via libera all'iniziativa della Questura cosentina. Sarebbe un fatto gravissimo, sarebbe la resa dello spazio politico democratico. Quando nessun reato specifico viene contestato, ma sono la possibilità di praticare conflitto e di domandare giustizia in generale ad esser messi sotto accusa, la democrazia viene meno, un nuovo autoritarismo si profila all'orizzonte.

Invitiamo i movimenti universitari, i centri sociali, le straordinarie esperienze di lotta per i beni comuni, i movimenti antirazzisti, i movimenti di lotta per la casa a prender parte rispetto a quanto accaduto.

L'attacco a Francesco non è una questione privata!

Esc, atelier occupato (Roma) - Rete per l'Autoformazione (La Sapienza -
Roma3)

lunedì 16 aprile 2007

Appunti sul pensiero scientifico

L’idea che l’evoluzione della scienza sia oggettivamente determinata mediante criteri esclusivamente interni e che il sapere scientifico progredisca attraverso un’accumulazione lineare di conoscenze sempre più perfezionate è stata abbandonata da tempo, almeno dagli scienziati più attenti (non da Odifreddi, per intenderci).
In quanto declinazione del pensiero umano, il pensiero scientifico è complesso e non può essere appiattito sul concetto di nozione scientifica o su quello di metodo, di cui ancora non si riesce a dare una definizione soddisfacente. La storia insegna che l’aspetto empirico-induttivo è appunto solo un aspetto, spesso neppure determinante: la scienza non è mai stata mera razionalità applicata all’esperienza, ovvero combinazione due elementi statici che non ne spiegherebbero il progresso. Hanno invece un peso enorme l’intuito e la sensibilità dei singoli scienziati, i rapporti umani all’interno della "comunità scientifica" (*), l’influenza della cultura dominante. [leggi tutto]


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(*) questo almeno fino a qualche decennio fa, oggi anche lo stesso concetto di "comunità scientifica" ha perso il suo senso originario.

venerdì 13 aprile 2007

Riflessioni sull'orlo della non-violenza

“Ed un gruppetto di 30 ha urlato: buffone, assassino”.
Siamo (o forse dovrei dire "sono", perché io fisicamente non c'ero) diventati trenta dai cinquanta - sessanta dei giornali di martedì. Trenta estremisti violenti, perché "la violenza sta nella menzogna" e "perché non ho mai visto un Bertinotti buffone o assassino"
[Massimo Fagioli, "Trasformazione", Left - 6/4/2007].


Ho pensato di dover tornare sull’argomento, ma queste parole pesano come macigni e forse non voglio farlo. E’ tardi, ormai. E poi non mi piace ripetermi, non mi è mai piaciuto...
Che potrei dire? Ribadire che il coro cantava "assassini", riferendosi al governo e alle istituzioni rappresentate dal Buon Fausto e non un personale quanto surreale "assassino"? Insistere nel sostenere che legittimare C.L., un’organizzazione clericale dalle mille propaggini che inganna e manipola le matricole alle elezioni dei rappresentanti, che cerca di far accreditare il Creazionismo come teoria scientifica, che fa propaganda anti-abortista nell'Università e che sfrutta lavoratori disabili con le sue Cooperative Sociali per poi venire a parlarci - cambiando per l'ennesima volta nome - della povertà in Sud America, è assolutamente intollerabile? Forse sarebbe stato più appropriato gridare "ipocrita" che non "buffone", ma in certi casi è anche questione di ritmo. Queste cose però nella mia e.mail precedente non c’erano, eppure suonano come una ripetizione, forse perché le hanno scritte altri, forse perché sono pensieri vecchi che non afferrano il nodo del problema. [leggi tutto]