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lunedì 18 giugno 2007

La chiusa

Quando mi concentro a tempo pieno sulle scadenze universitarie perdo la capacità di pensare ad altro, peggio ancora di scrivere di altro, specialmente se sono impegnata nella preparazioni di esami obbligatori di cui mi interessa poco o nulla.
Sto un po' indietro con l'Università, nulla di drammatico, ma sto un po' indietro. Devo preparare ancora 3 esami e darne 5, quando invece dovrei aver già finito; quelli puntuali si laureano tra luglio e dicembre, io - se mi va bene - finirò tra aprile e maggio, giusto in tempo per non pagare un nuovo anno di tasse. Intanto mi sono imbattuta in un'interessante ipotesi di tesi, cosa in cui non speravo, ma che al tempo stesso mi costringe a pormi qualche domanda su cui non riesco a riflettere per le ragioni di cui sopra.
Per rendere l'idea, posso dire che in questi giorni sto dedicando le mie energie a mettere appunto la mia capacità di rispondere istantaneamente e senza incertezze a varie domande - più o meno sempre le stesse - riguardo quella roba comunemente chiamata "i costituenti fondamentali della materia", oggetti così astratti che contrastano violentemente col nostro senso comune e forzano l'immaginazione se vie allucinogene. Allo stesso tempo mi sono impegnata nella lettura di alcuni articoli che mi ha indicato il mio ipotetico relatore i cui titoli sono:
"On the genealogy of populations: trees, brances and offsprings";
"Mitochondrial Dna replacement versus nuclear Dna persistence";
"Evolution of the most recent common ancestor bla, bla, bla...".
E' evidente che gli argomenti sono distanti, magari le abilità richieste per affrontarli sono strettamente collegate, ma le tematiche sembrano quasi antitetiche. Su un giornale, un quindicinale di cui ho già avuto modo di parlare, un lettore scrivere in risposta alla lettera che avevo riportato qui:
«Eppure la scienza muove da quella incessante e testarda ricerca di verità che radica in ognuno di noi, in ogni nostro simile di tutte le età, in tutti i luoghi e in tutti i tempi; in quella sete di conoscere così integralmente umana
"Verità" a parte, perché è un termine che non mi piace per niente, anche il legame tra scienza e conoscenza oggi credo meriti un'investigazione più profonda, non possa essere dato così per scontato. Vorrei cimentarmi nel tentativo rispondere a chi ha scritto queste righe, ma proprio non mi riesce di concentrarmi...

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